E' giusto porsi degli obiettivi.E' giusto potersi confrontare con se stessi e sentire che non si poteva fare di più, senza lasciare nulla di intentato.
E' giusto potersi confrontare con i propri figli ed avere la consapevolezza di poter dire, spiegare e dimostrare con certezza e con sincerità, che non era possibile fare di più.
E' giusto riappropriarsi della propria vita e di un certo benessere interiore, compatibilmente con la situazione, che diano un pò di sollievo al proprio animo e un pò di rinnovato entusiasmo nei rapporti col proprio figlio.
E' giusto smetterla di spacciarsi per super-uomini e super-donne agli occhi dei nostri figli: se un giorno vedranno una lacrima e un velo di tristezza sui nostri visi, avremo condiviso con sana complicità un momento di tristezza che può capitare anche a loro stessi in qualunque momento, per un fatto scatenante.
E' giusto, a volte, tentare di spiazzare 'il nemico' cambiando semplicemente tattica, senza per questo rinunciare a perseguire i propri obiettivi, pur mantenendosi pronti a raccoglierne i frutti o a cambiare, ancora e prontamente, la tattica.
E' sempre e comunque giusto porsi delle domande e mettersi in discussione.
Ma, in genere, le risposte giuste sono già dentro di noi.
